martedì 15 aprile 2008

Chiara


Poco tempo dopo, in una notte insonne, capitai nella chat del sito del fanclub di Laura e mi colpirono i messaggi di una ragazza che abitava a Pontedera. Quella zona mi richiamava alla mentela mia amicizia finita male, così tentai di capire se da quelle parti abitassero anche persone dolci. Con lei feci delle lunghe chattate e sembrava che capisse quello che volevo dire, ancora prima che lo dicessi. Si fidava di me, mi confidava le sue cose, finchè non mi parlò del fatto che i genitori non avrebbero voluto che magari un giorno ci incontrassimo. Speravo che fosse solo colpa dei genitori, invece ho scoperto che aveva capito le mie attenzioni e la voglia di parlargli, come invadenza nella sua fita privata. Mi ha detto che io la assillavo e che voleva parlare solo di Laura quando mi vedeva nel gruppo che abbiamo formato e di cui parlerò in seguito. Io mi chiedo come un adolescente in pochi mesi possa passare dal considerare uno come amico confidente e persona fidata a uno che mette a repentaglio il normale svolgimento della sua vita. Mi raccontava dei suoi amici, della sua vita, e io le ho spiegato che avrei voluto vivere anche la mia più pienamente, ma lei pensava che io avessi voluto vivere la sua. Adesso chattiamo ma non mi dice più niente e devo capire quello che sente attraverso i messaggi personali. Io mi chiedo come può una fan di Laura che studia anche psicologia, non rendersi conto del male che mi sta facendo, chiudendosi così a riccio e rininciando ad un amico nel senso pausiniano del termine. Io spero che crescendo si possa rendere conto che non sono un pericolo e che magari valeva la pena lottare per questa amicizia. Io non sono un tipo che rinfaccia le cose e porta rancore, perchè mi ha aiutato in momenti bruttissimi, ma spero che non perda l'occasione di avere una persona vera che le starebbe vicino a prescindere da quello che fa. E' una persona dolcissima, che ha dei valori forti come amicizia, sacrificio e voglia di riuscire, non voglio credere che non abbia l'intelligenza di capire e far capire che i nostri rapporti si dovrebbero normalizzare. Mi conosce bene, sa tutto di me, possibile che non voglia almeno provare a darmi una speranza, ad essere un amica su cui contare, a cui potersi rivolgere nei momenti di gioia e di crisi? Io non setterò mai di volerle bene, ma se non vuole che io intenda l'amicizia come un sentimento profondo e più forte anche dell'amore, me lo deve dire chiaramente.

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