venerdì 29 gennaio 2021

Addio Olimpiade

 La scorsa settimana  (19-24 gennaio 2021) si è svolto a Trieste a porte chiuse il torneo di qualificazione Olimpica di pallanuoto femminile che assegnava gli ultimi due pass olimpici per Tokyo 2021. 

Alla piscina Bruno Bianchi, si sono ritrovate otto squadre divise in due gironi per la fase preliminare. Nel girone A erano inserite Italia Olanda Francia e Slovacchia, mentre nel girone B c'erano Ungheria Grecia Israele e Kazahstan. Per la prima volta nella storia delle qualificazioni olimpiche, questo torneo assegnava solo due posti, perchè il Sudafrica ha accettato di  giocare l'olimpiade e per l'Asia si sono qualificate la Cina come vincitrice del torneo asiatico e il Giappone come paese ospitante i giochi olimpici. Le altre novità erano l'ampliamento delle squadre partecipanti da 8 a 10 e l'assegnazione dei pass olimpici alle vincitrici della World League 2019, dei mondiali 2019 e degli europei 2020. Solo nel primo caso l'Italia ha avuto l'occasione di staccare il biglietto per Tokyo ma ha ceduto in finale di World League agli Stati Uniti, avendo la palla per pareggiare la partita e costringere le avversarie ai rigori.

Dopo aver fallito questa opportunità, le azzurre non hanno più avuto modo di giocarsi la qualificazione perchè non hano ottenuto i piazzamenti richiesti nelle altre competizioni. Dai mondiali coreani si è qualificata la Spagna, finalista della manifestazione sconfitta dagli Stati Uniti che però si erano già qualificati grazie alla World League; dagli Europei di Budapest si è qualificata la Russia, anch'essa finalista ma sconfitta dalla gia qualificata Spagna. Italia Ungheria Olanda e Grecia si sono dovute giocare gli ultimi due posti rimasti, nel torneo di Trieste. Considerando i risultati sportivi delle nazionali partecipanti, potremmo dire che l'epilogo della manifestazione rispetta i reali valori in campo espressi nel cammino che ha portato a questo appuntamento. La nazionale italiana era consapevole di non avere i favori del pronostico pur essendo la nazione ospitante, ma quello che è accaduto durante il torneo lascia l'amaro in bocca. Dopo la partita ricca di rimpianti e di " vorrei ma non posso" giocata contro le Olandesi nel girone preliminare e pareggiata 7-7, ho guardato la replica della partita tra Ungheria e Grecia, dopo aver letto il risultato a favore delle elleniche che per me aveva dell'incredibile. In effetti è stato evidente che le magiare non hanno giocato al massimo delle loro possibilità e cosi la Grecia le ha battute e ha agevolmente vinto il girone B. Un altra stranezza è stato il comportamento della nazionale Olandese nella partita contro la Francia, dove ho avuto l'impressione che le Orange avessero tirato il  freno a mano  per non fare troppi gol alla Francia e rischiare cosi di vincere il girone A. 

Questo comportamento mi ha subito fatto pensare che le due nazionali avessero deciso di non incrociarsi nella semifinale che sarebbe valsa la qualificazione olimpica, per non rischiare di rimanere fuori dai giochi. Considerando che la nazionale italiana giocava per ultima in ordine di tempo, la partita conclusiva del girone preliminare contro la Slovacchia, avrebbe potuto rovinare questo accordo non vincendo ed arrivando così seconda nel proprio raggruppamento. Sono felice che abbiano giocato onestamente e abbiano affrontato le magiare nella semifinale, ma dopo due tempi la partita era già segnata e si è conclusa con una sconfitta per 10-13 che, dopo 20 anni, ha  escluso le vicecampionesse in carica, dalle olimpiadi di Tokyo.

Sono molto dispiaciuto per non essere potuto andare a sostenerle a causa della pandemia (prima volta dalle qualificazioni alle olimpiadi del 2004) e mi chiedo se non sia  il caso di fare una seria riflessione sullo stato del movimento pallanuotistico femminile italiano, che è alle prese con un difficile ricambio generazionale econ una programmazione resa difficilissima dalla pandemia ma molto caotica anche prima. Auguro al setterosa e a tutta la pallanuoto femminile italiana di ritornare presto ai livelli di qualche anno fa.